Il 24 dicembre 2020 è stata pubblicata dalla NASA, sul sito Earth Observatory, una foto dell’Amazzonia peruviana scattata da un’astronauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

1. Fonte: NASA, codice immagine ISS064-E-16203

La foto interessa la regione di Madre de Dios, proprio dove avviene il progetto SAVE THE RAINFOREST di SIMBIO in collaborazione con Tejiendo Sonrisas: la concessione di Justa Castro Quispe di SAVE THE RAINFOREST si trova a circa 140 km da quella zona.

2. Nell’immagine si evidenzia la posizione della concessione di Save The Rainforest rispetto all’area interessata dall’attività mineraria

La foto è di particolare interesse perché immortala i numerosissimi pozzi di estrazione dell’oro nel Perù orientale, solitamente dallo spazio vengono nascosti alla vista dalle nuvole. Nell’immagine, nella parte sinistra, si notano i vari canali del fiume Inambari. Sulla destra appaiono 3 enormi “fiumi d’oro” che altro non sono che un agglomerato di pozzi di prospezione (scavi all’interno dei quali avviene la ricerca di oro). I pozzi appaiono particolarmente brillanti a causa del riflesso della luce solare.

L’immagine (1.) evidenzia le dimensioni del problema dell’attività mineraria in questa regione. Il tratto centrale di questo “fiume” d’oro si estende per circa 15 km. Il Perù è il sesto produttore di oro al mondo, e la regione di Madre de Dios è sede di una delle più grandi industrie d’oro del pianeta. Molte delle fosse sono scavate illegalmente e sono circondate da aree prive di vegetazione, deforestate. Gli alberi e la vegetazione vengono abbattuti e sradicati proprio per liberare aree in cui effettuare la ricerca dell’oro. L’attività mineraria è di fatto tra le principali cause di deforestazione in quest’area.

La deforestazione ha raggiunto i suoi livelli massimi in questi ultimi anni, insieme ad altri impatti (agricoltura e costruzione dell’autostrada inter-oceanica) come l’inquinamento da mercurio usato nel processo di estrazione dell’oro. Infatti, i minatori utilizzano pompe di aspirazione durante gli scavi, lasciandosi dietro pozze d’acqua a cielo aperto contaminate da mercurio, con il quale i minatori stessi entrano in contatto immergendosi nelle pozze, che si ripercuote sulla vita acquatica (il mercurio raggiunge successivamente i corsi d’acqua).
Nella foto viene indicata anche l’autostrada inter-oceanica, conclusa nel 2011, che collega il Perù al Brasile. Lo scopo della realizzazione della strada era quello di dare impulso a commercio e turismo, ma con tutta probabilità lo stimolo più grande l’ha dato all’attività estrattiva dell’oro. Tale attività legata alle miniere d’oro è causa anche di elevati problemi sociali: criminalità, prostituzione e tratta di persone.

– Cosa si può fare, dunque, per risolvere il problema?

Di certo è fondamentale che a livello politico si dia un forte impulso. Tuttavia, la situazione politica in Perù negli ultimi anni si è dimostrata particolarmente precaria. La causa principale è la corruzione, che ha interessato anche i più alti vertici dello Stato. Ollanta Humala, presidente dal 2011 al 2016, è in carcere dal 2018 in attesa di processo. Pedro Pablo Kuczynski, eletto presidente nel 2016, si dimise nel 2018 perché accusato di corruzione nell’enorme scandalo Odebrecht*, ed è attualmente in carcere in attesa di processo. La situazione è precipitata a novembre 2020, quando si sono succeduti ben tre Presidenti nel giro di una sola settimana. L’attuale Presidente è Francisco Sagasti e il clima di incertezza dovuto alla pandemia ha ridotto ulteriormente il controllo dell’area. Le attività criminali di tipo ambientale si sono così moltiplicate: abbattimento di alberi, incendi di aree di foresta, invasioni di terreni, fino ad arrivare a omicidi, come nel caso di Roberto Pacheco Villanueva, assassinato l’11 Settembre 2020 perché difendeva la sua concessione di foresta amazzonica dalla deforestazione illegale.

– È possibile che possa arrivare una paradossale svolta proprio dal mondo dell’economia e della finanza?

Senza dubbio il mercato dei crediti di carbonio si sta nettamente espandendo, come dimostrano il costo crescente di questi crediti e l’interesse sempre maggiore da parte degli investitori; ne sono un esempio il riferimento agli indici di sostenibilità come per esempio il Dow Jones Sustainability Index. È ormai chiaro che il rendimento dei mercati è strettamente legato alla sostenibilità delle aziende: più un’azienda è sostenibile e maggiore è la possibilità che questa abbia un buon rendimento a lungo termine.

È proprio in questa direzione che il nostro progetto SAVE THE RAINFOREST si sta sviluppando, infatti, non solo i singoli, ma soprattutto le Aziende sono invitate e hanno la possibilità di proteggere aree di Amazzonia, creando delle Foreste Aziendali per altro non solo attraverso la piattaforma di SIMBIO, ma anche attraverso il meccanismo dei crediti di carbonio. L’obiettivo è supportare le iniziative all’interno delle concessioni di Madre de Dios che vengono gestite in modo sostenibile e che, quindi, garantiscono la conservazione della foresta amazzonica e del suo ecosistema. Il meccanismo creato rientra all’interno del pagamento per servizi ecosistemici, dove, in sostanza, qualcuno (chi protegge le aree di foresta) paga per fare in modo che i servizi ecosistemici (assorbimento e stoccaggio di CO2, controllo del clima, biodiversità, erosione dei suoli e molti altri) vengano garantiti.
Speriamo che questo sia il trend futuro che sarà possibile con il supporto di istituzioni, aziende e persone, per esempio attraverso la protezione di aree di foresta SAVE THE RAINFOREST, per innescare tali meccanismi. Allora attività come l’estrazione dell’oro in modo illegale, o altre cause di deforestazione (monocolture, allevamento estensivo) non solo saranno osteggiate, ma potrebbero diventare a breve economicamente svantaggiose (il costo per salvaguardare le aree naturali è superiore alla rendita fornita dall’attività estrattiva) quando l’ecosistema sarà talmente indebolito da essere in grado di offrire poco all’uomo. Quindi, già da ora, la corsa all’oro si deve bloccare per dare il via a una nuova corsa.

La corsa al benessere del pianeta e di tutti noi.


*Odebrecht, la più grande impresa edile del Sud America aveva un giro di corruzione dei governi per garantirsi appalti pubblici che coinvolgeva 14 Paesi, di cui il più colpito era proprio il Perù.

Guido Scaccabarozzi
Ingegnere Ambientale | + posts

Guido è ingegnere ambientale e si occupa di Sustainability Management per Demetra ed è Fondatore e Direttore di SIMBIO. Dal 2012 è referente per l’associazione del progetto di conservazione produttiva nell’Amazzonia peruviana che ha avuto modo di conoscere durante tre missioni. Nell’ultimo di questi viaggi di ricerca è nato il progetto Save The Rainforest.