L’emergenza mondiale scatenata dal Covid-19 potrebbe sembrare del tutto scollegata da tematiche ambientali come quella alla base della campagna “Save the Rainforest” di SIMBIO; ovviamente scrivo questo pezzo per dimostrarvi il contrario facendo una semplice sintesi, con qualche traduzione dall’inglese, di quanto la Scienza ha fatto dire e scrivere ai suoi più illustri portavoce in questi giorni maledetti.
Andiamo con ordine… i virus sono comparsi sul nostro pianeta tre miliardi di anni fa con un’unica missione: fare copie di sé stessi in ogni momento in cui ci siano le condizioni adatte per farlo. I nostri comportamenti degli ultimi decenni, non molto “sapiens” per usare un eufemismo, hanno creato le perfette condizioni affinché si verificasse quanto stiamo vivendo sulla nostra pelle. Uno dei peggiori di questi comportamenti, che definirei semplicemente suicida, è lo stupro di Madre Natura, la deturpazione dei Suoi ecosistemi e in particolare la devastazione delle Sue foreste primarie, non solamente perché sono il polmone della Terra o la culla della Sua biodiversità animale e vegetale… c’è dell’altro.
La distruzione della foresta restringe sempre di più l’habitat degli animali, aumentando le possibilità di contatto con noi; aggiungiamo poi che moltissimi di questi animali selvatici li andiamo a prelevare dalla Loro foresta, nonostante in teoria siano protetti da caccia e commercio e li ammassiamo nei mercati di tutto il mondo, non solo in Cina, in condizioni igieniche pessime, vivi, morti, liquidi corporei che si mescolano, sangue ovunque, esseri umani che li toccano e li portano a spalla. È qui che i virus più pericolosi fanno quello che si chiama “salto di specie”, passando a noi da animali vettori chiamati “serbatoio” che sono a loro immuni; e la colpa è soltanto nostra. Il virus sta solamente facendo ciò per cui è al mondo e fa il salto di specie solamente perché siamo noi a creare le già citate perfette condizioni per cui ciò avvenga.
Distruggere foreste prelevando e uccidendo animali porta i virus ad abbandonare i loro naturali portatori e, quando ciò accade, essi cercano un nuovo “host”… trovando sempre più spesso noi ad accoglierli. Nonostante il vantaggio di avere il cervello che abbiamo nei confronti dei virus, la storia si ripete come sosteneva Giambattista Vico, virus dopo virus e non impariamo mai dagli errori fatti in passato, facendo se possibile anche peggio… una zoonosi dopo l’altra. Eh sì perché tutti sappiamo della rabbia, della aviaria e della suina… ma forse non tutti sanno che molti tra i peggiori virus, il cui solo nome ci dà i brividi, sono malattie infettive trasmesse da animali e dette appunto zoonotiche. Il virus Sars è arrivato all’uomo passando dallo zibetto, l’Aids attraverso alcuni primati, il Marburg dai pipistrelli come anche l’Ebola, un virus terribile di cui non si parla più, che non è ancora stato sconfitto e in alcune fasi della sua diffusione ha causato la morte del 90% delle persone infettate. Lo sapevate?
Pensate che circa il 75% delle nuove malattie che hanno colpito l’uomo negli ultimi 10 anni è stato trasmesso da animali o da prodotti di origine animale e tra esse c’è anche l’ultima di questa lunga serie: il Covid-19. Gli scienziati ritengono che quest’ultimo Coronavirus sia arrivato a noi dai pipistrelli senza un salto di specie diretto ma con il passaggio attraverso un secondo animale vettore che la South China Agricultural University avrebbe identificato nel pangolino. Pipistrello e pangolino sono infatti ospiti fissi delle bancarelle del mercato di animali di Wuhan insieme a cuccioli di lupo, salamandre, scorpioni, coccodrilli, ratti, scoiattoli, volpi, zibetti e tartarughe. Il Cary Institute of Ecosystem Studies di New York punta la lente di ingrandimento su pipistrelli e ratti, spesso collegati a dirette o indirette diffusioni di zoonosi e sorprendentemente specie dominanti in situazioni di habitat sconvolti dall’intervento umano. Più danni facciamo agli habitat e alle foreste dove vivono, più questi animali vengono spinti alla trasmissione di patogeni, maggiore è il pericolo per noi.
La battaglia contro il Covid-19 va combattuta con diverse armi: ricerca, igiene, progresso sociale… ma anche con conservazione e protezione ambientale della natura e degli animali, che sono vittime come noi in tutto ciò e non hanno, a differenza nostra, alcuna colpa. Il vero mostro è nello specchio ed è un primate senza pelo con la pelle rosa che sta pensando ad andare su Marte invece di cominciare ad amare la Terra.
Fonti:
Simone è laureato in economia ma è da sempre appassionato di animali che ama fotografare in giro per il mondo, cercando di avvicinare tutti i suoi contatti al tema della loro salvaguardia. Ha scritto su riviste di settore e partecipato a progetti europei di monitoraggio faunistico, birdwatching e conservazione. Collabora con SIMBIO dal 2012.